Mondi Paralleli Associazione di Volontariato

VAI CON L’ESAME ANCHE SANDRO SPEAKS ENGLISH

Di Marisa Melis

Quotidiano Sardegna del 6 dicembre 2011

Ogni tanto una buona notizia, ci ricarica le batterie e lo sprint per affrontare le quotidiane battaglie.

Una cara amica mi ha inviato una bella mail che voglio condividere con voi:

Sandro (figlio-nome di fantasia) é stato incluso nella sua scuola al corso di inglese di “Sardegna speaks english” di 80 ore, finanziato dalla Regione.

E' stato seguito da un' insegnante meravigliosa ed insieme alla curricolare hanno deciso di iscriverlo all’esame il “ Cambridge PET”, qualificazione internazionale che si tiene solo all’Anglo American Centre. Conoscendo le difficoltà di Sandro (ragazzo speciale) ho chiesto un colloquio al direttore didattico per capire se ci fosse la possibilità di rendere la prova “equipollente” per lui o avere un adattamento dell’esame (prove previste per i disabili).

Il direttore mi ha invitato a presentare una sorta di diagnosi funzionale (documento che spiega i problemi) e discuterne con lui. Mi ha pure informato che, avrebbe mandato tutta la documentazione al Cambridge Institute per avere delle prove “dedicate”, assicurandomi che avrebbe scelto un insegnante ad hoc per la delicata situazione (formavano aule di 30 alunni e Sandro sarebbe andato in confusione senza un supporto adeguato), per i problemi di distrazione, visto il deficit di attenzione.

La Scuola inglese ha inviato al direttore una busta sigillata con la prova di Sandro, e la rassicurazione d’avere il 50% in più del tempo rispetto agli altri. Inoltre un CD particolare per eseguire la prova con soste e ascolto (per gli altri la voce viene diffusa nell’aula da un altoparlante) e per l’ultima prova di speaking può essere in coppia con qualcuno di sua preferenza.

Dirti che sono cascata dalle nuvole è poco!

Bella questa mail, quando le nostre associazioni sono contattate spesso per aspetti negativi che riguardano lo svolgimento dei programmi degli studenti disabili.

Ci segnalano lotte perché gli insegnanti curricolari contattino il sostegno per concordare le date e soprattutto le “modalità” delle verifiche e di avere invece “verifiche a sorpresa” con prove tutt’altro che equipollenti. Genitori non capiti quando si prova a spiegare le difficoltà del figlio informando che non si vogliono sconti ma, prove adeguate a loro.

Questo caso dovrebbe essere la normalità nella disabilità, è un esempio di civiltà da cui tutti dovrebbero trarre una lezione.